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benvenuti a casa della stronza

Questa è la casa della Stronza Jenny, una dimora in cui vigono regole tutte strane e che potreste non accettare, ma a me che me ne fotte?

domenica 24 febbraio 2013

post giogione, per l'elezione

E' arrivato il momento di votare.
Prima o poi, per tutti arriva il momento di recarsi in un posto orrendo, una scatola in cui si sono recati miglia di persone a lasciare il segno ed eleggere i propri rappresentanti, magari sputando sulla matita che si ha in mano, lasciando i propri germi sulle tre pareti attorno a noi.
Votare è cosa antigenica e non salutare, lo si fa sempre controvoglia.
Tutti dovrebbero lasciare un segno, ed ogni segno dovrebbe avere significato, essere espressione di volontà e preferenza,ma lasciando la carta immacolata si esprime una scelta? No, ma disegnandoci cazzilli e scrivendoci poemi si soddisfa anche gli scrutatori e i presidenti di seggio. Ve lo dico per esperienza personale.
Sono stata tra le 3 lamiere arrugginite in silenzio a guardare 'sti simboli, poi mi sono buttata ed ho espresso la mia preferenza, certa di non essere rappresentata al meglio, causa Porcellum.
E' necessario votare però, perché qualsiasi mestiere io faccia dichiarare di volere un mondo migliore e non fare nulla per ottenerlo, rimanendo nel buio dei proprio studio o in una camera fumosa è ignavia, peggio dell'aizzare guerra, è immorale, soprattutto laddove spesso si facciano panegirici sull'etica.
A che serve dichiarare qualcosa e non agire per ottenerla, dichiarare le preferenze, lasciarle intendere e influenzare? A cosa serve convincere gli altri a farlo al nostro posto? E' peggio, perché si dichiara, si pretende e presuppone di pensare di essere nel giusto, senza porre in dubbio le nostre motivazioni, sentirsi integerrimi, intoccabili e agire senza ragionamento/logos tramite automatismi, non ammettendo nella propria vita sfumature e i necessari compromessi per potersi volgere verso gli altri, non vuol dire obbligarsi a compromissioni e forzature.
Non sapevo chi votare questa mattina, ma sapevo perché lo facevo e per cosa.
Anche se ho paura del risultato.
E poi il rosa è fashion e il giallo è trendy.

Voglio, veto, voto. Anzi, votai.

2 commenti:

  1. Ho letto e sapevo delle tue indecisioni di voto, e mi dispiace sia così. Io, da sempre impegnato, poche volte ho avuto i tuoi dubbi, ma posso capirti. Bene che alla fine hai rotto gli indugi, credo però, che la politica, bene o male, vada fatta tutti i giorni, con gli strumenti che uno ha ... altrimenti sarà la politica a fare noi.

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    Risposte
    1. Le mie indecisioni erano su chi votare e non sul fatto stesso di esprimere la mia opinione :) .
      Sono troppo impicciona e maniaca del controllo per perdere l'occasione di dire la mia.
      Hai ragione, ma il problema è la democraticità, che nel sistema rappresentativo (al di la del Porcellum) si perde.
      In sostanza: io voglio sapere a chi devo tagliare la testa, qualora sbagliasse.

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