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benvenuti a casa della stronza

Questa è la casa della Stronza Jenny, una dimora in cui vigono regole tutte strane e che potreste non accettare, ma a me che me ne fotte?

domenica 3 giugno 2012

La magia nelle parole

Oggi ho fatto qualcosa di grandioso, sia bene inteso ne parlo anche se non ve ne frega nulla, non è per gli altri, è qualcosa solo ed esclusivamente per me.

Non mi aspettavo che sarei riuscita a parlare su un palco difronte ad un pubblico attento per giunta, o meglio sospettavo e paventavo una possibilità, ma non avevo mai osato provare realmente. Oggi, costretta da alcune persone di mia conoscenza, ho parlato in pubblico a braccio, senza nessun avvertimento, mi hanno buttata sul palco ed ho parlato. Ho fatto qualcosa di naturale, comunicare, perché alla fine è questo il punto, amo discutere. 

Quanto poesia c'è nel vincere le proprie paure? C'è tanta poesia di fiore che sboccia, riconoscibile dall'essenza propria e ora si diffonde nell'aria.
Fiore di rovo, rosa profumosa, fiore di lavanda, magnolia o fiore di loto.
Fiore odoroso, c'è magia nel processo di comprensione, qualcuno emette fonemi e qualcuno recepisce, il grigio trasforma i suoni in un qualcosa di convenzionale ed ambivalente.
Un vettore ha una direzione e va da A a B, chi invia e chi riceve.
Le corde vocali e i timpani, membrane vibranti per lo più acquose. Corde tese frementi della nota.
Un'onda s'infrange.
Un emissione ed un'ispirazione. Anzi due.
C'è della magia nel mettere insieme suoni significanti, un pensiero e l'azione, volontà d'espressione.
Poi c'è la bellezza, il metodo e lo stile, i contenuti ed il tono. 
La musica.
Sinfonie e timbri, accenti e pause. Un respiro, una parola, ed un'altra ancora.
Se si comprende vibra anche la testa.
Poi scoppiano fragorose le mani, o si fermano in profondi silenzi.


Esistono problemi più importanti, cose serie di cui parlare, di cui scrivere ed io, invece, scrivo di questa minchiata a cui non importa niente a nessuno.
VERGOGNIA, come suggeriscono dal blog Mdm
Chi è cinico riconosce il bello e vede la poesia a suo modo, c'è della magia e la difende con la risata e una palesemente falsa ridicola freddezza.
Il cinico è estremamente sensibile e si corazza per difendere le fragilità, da chi è meno fragile di lui.

Si commuove della magnificenza del fiore in cui si crogiola il bombo, ape paffuta e senza pungiglione.
Una razza in via d'estinzione. Difendete il panda. Difendete i cinici, altrimenti con chi ve la prenderete poi?

A presto.

2 commenti:

  1. "Sentendoti" parlare di alcune delle tue fragilità io mi ci ritrovo perfettamente; e mi sorge il dubbio che forse è quella la parte di te più bella e più interessante da scoprire. Coltivala, non concentrarti troppo su come difenderti (vedi il cinismo dietro cui ti barrichi...), ed è un consiglio che do anche a me stessa. Nell'affrontare le proprie paure c'è tanta poesia, come dici tu; ed è un dono di cui solo i coraggiosi riescono a godere. Continua così.

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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